La Via dell’Antico Guerriero

Un tuffo nella storia di Okinawa

Perché combattere a mani nude se posso imbracciare un’arma o un attrezzo? E’ la domanda a cui risponde il Kobudo, arte marziale sorella del Karate, nata e cresciuta nell’arcipelago di Okinawa.

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Bastoni, falci, remi e molto altro ancora…

Se il Karate si caratterizza per essere un’arte marziale a mani nude, questo è dovuto al fatto che Okinawa, culla di questa pratica, fu sottoposta lungo la sua storia a una serie di ferree dominazioni straniere che vietarono il possesso di armi.

Per questo motivo, accanto al Karate, si sviluppò un’altra arte marziale, ossia il Kobudo (Via dell’Antico Guerriero), che si caratterizzava per l’utilizzo di semplici e umili attrezzi di lavoro (come bastoni, remi, falcetti, ecc…) a fini marziali.

Queste due arti hanno rappresentato a lungo due facce della stessa medaglia fino a che, in epoca moderna, hanno finito per dividersi.

Per riallacciare il legame con la tradizione e per non perdere una parte importante, e affascinante, della cultura di quelle terre, Mu-Nami comprende all’interno del suo programma di Karate Tradizionale lo studio di alcuni aspetti e principi del Kobudo.

Durante l’anno sportivo verranno perciò dedicati a questa arte degli eventi e delle lezioni per studiarne le basi, nell’ottica di approfondire e ampliare il bagaglio tecnico e culturale dei praticanti di Karate e di qualsiasi altra arte marziale. 

In particolare ci rifaremo allo stile Matayoshi, chiamato così in onore del clan Matayoshi, una nobile famiglia di Okinawa che vanta una tradizione di più di 400 anni nella pratica di questa arte marziale e che ha avuto il merito, soprattutto grazie al Maestro Shinpo Matayoshi (1921-1997), di portare l’insegnamento del Kobudo a livello mondiale.